Con il termine rifiuti radioattivi domestici si intendono in particolare tutti quei rifiuti che sono venuti in contatto con liquidi di natura organica (feci, urine, sangue o altri liquidi corporei) di persone che si sottopongono ad esami diagnostici o terapie con radiofarmaci, e che per questo possono contenere tracce di radioattività.
Si tratta per lo più di rifiuti igienico sanitari (pannolini, pannoloni, assorbenti, guanti monouso, cotone, carta da banco, fazzoletti…) che perdono il loro tasso di radioattività (per quanto minimo) in pochi giorni, e che per questo motivo è opportuno che non vengano gettati nel rifiuto indifferenziato immediatamente dopo il loro utilizzo.
Le autorità sanitarie danno precise indicazioni in merito e specificano come gestirli, per questo si raccomanda di seguire scrupolosamente gli accorgimenti previsti.