Da chicco a chicco

Da un chicco di caffè è possibile arrivare, grazie al recupero delle materie prime che compongono le capsule, a un chicco di riso per chi ne ha più bisogno: questo è il messaggio alla base del progetto “Da chicco a chicco”, che vede oggi la collaborazione di Nespresso e Banco Alimentare dell’Emilia-Romagna e la partecipazione di Alea Ambiente.

È stato siglato un accordo che introduce anche nel territorio forlivese servito dalla società in house providing i contenitori dedicati all’iniziativa13 tra tutti gli EcoCentri di Forlì, Bertinoro, Castrocaro Terme e Terra del Sole, Forlimpopoli, Galeata, Modigliana, Predappio, Rocca San Casciano e Tredozio, a cui si aggiungono l’EcoCentro Mobile e l’EcoCentro Mobile “Small”. In tutti questi punti di raccolta, i clienti Nespresso potranno riportare dopo l’uso le capsule di caffè in alluminio esauste, e trasformarle in una nuova risorsa per il territorio.

“Da Chicco a Chicco” infatti è il progetto di economia circolare con cui Nespresso dona una seconda vita alle capsule esauste attraverso il riciclo dell’alluminio e del caffè. Il progetto permette ai clienti, parte attiva e fondamentale, di riconsegnare le loro capsule esauste nell’apposita area recycling presente all’interno delle Boutique Nespresso e in isole ecologiche partner dell’iniziativa in tutta Italia.

È proprio a partire dalla riconsegna delle capsule usate che prende vita l’intero processo proprietario di Nespresso per trasformare il caffè al loro interno in riso da donare a chi ne ha più bisogno, grazie al supporto del Banco Alimentare. Una volta raccolte dalle aziende di gestione del servizio di raccolta differenziata, le capsule esauste vengono lavorate e recuperate: l’alluminio viene destinato alle fonderie per avviare il processo di riciclo che lo trasformerà in nuovi oggetti, mentre il caffè esausto viene lavorato presso un impianto di compostaggio per la sua trasformazione in compost e quindi ceduto a una risaia in provincia di Novara. Il riso prodotto grazie a questo concime naturale viene poi riacquistato da Nespresso e infine donato al Banco Alimentare.

Un impegno che Nespresso porta avanti dal 2011, anno di attivazione del progetto, e che ha già portato nella sola Emilia-Romagna al riciclo di oltre 930 tonnellate di capsule esauste, che hanno permesso a loro volta di ottenere più di 55 tonnellate di alluminio pronto per essere fuso e trasformato in nuovi oggetti come penne, coltellini, segnalibri, biciclette, e quasi 500 tonnellate di caffè esausto. La raccolta, in crescita costante nel corso degli ultimi anni, ha visto un incremento del 37% nel primo trimestre 2024.

Da chicco a chicco

Gianluca Tapparini, Direttore generale Alea Ambiente, con Silvia Totaro, Sustainability & SHE Manager di Nespresso Italiana, e Gianluca Benini, Direttore di Banco Alimentare Emilia Romagna